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venerdì 1 aprile 2016

Notizie e notiziuole: falso in bilancio ancora punibile

Quando ci saranno le motivazioni ci ritornerò sopra. Se riesco, pubblico la sentenza.
Comunque, quello che conta è che le Sezioni Unite, con sentenza n. 7 del 2016, ha statuito che "sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo all'esposizione o all'ammissione di fatti oggetto di valutazione, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, l'agente da tali criteri si discosti consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo a indurre i errore i destinatari delle comunicazioni".
Tradotto in italiano, significa che, nonostante la modifica dell'art. 2622 del codice civile, il "falso valutativo" (quello cioè che non altera i costi o i ricavi non annotando pagamenti ricevuti, ovvero annotando fatture inesistenti, ma manipola l'utile o la perdita di esercizio dando ai beni materiali o immateriali dell'azienda - marchi, brevetti, immobili, beni a magazzino, ecc. - valori non corrispondenti al vero) sarà ancora punibile.
Matteo ci aveva provato, ma gli è andata male.
In questi giorni, è proprio sfortunato. La versione precedente, infatti, puniva chi concretamente induceva altri in errore sulla situazione economico-patrimoniale di una società, "esponendo fatti materiali non rispondenti al vero ancorché oggetto di valutazioni".
L'inciso relativo alle valutazioni, dal 2015, è sparito.
La Cassazione, però, con questa sentenza non se ne è data per inteso, ritenendo in sostanza che una valutazione basata su assunzioni divergenti da quelle previste dai principi contabili dell'Organismo Italiano di Contabilità (OIC), ove non giustificata, integri comunque un "fatto materiale falso".
La sentenza, oltre a comportare l'ennesima ringollata per il nostro amato premier, che confidiamo il popolo sovrano bissi ad aprile (per poi assestare il colpo di grazia a ottobre), risulta importante anche per un altro motivo, certo "di nicchia", ma non meno interessante.
Con questa pronuncia delle SS.UU., i "principi contabili" diventano infatti norma di riferimento nella valutazione dell'esistenza o meno del falso in bilancio: si attribuisce dunque, per la prima volta, una rilevanza giuridica stringente alle norme OIC, Organismo che, non a caso, dal 2015 è stato trasformato in ente pubblico.

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